Cottage Witchery: recensione

voto: 3/7


Cottage Witchery è uno di quei libri che è rimasto nella mia lista dei desideri per diversi anni... e forse è anche per questo motivo che le aspettative sono cresciute troppo. Come al solito, preferisco chiarire subito come la penso, prima di iniziare l'elenco: la Dugan scrive in modo piacevole e gli aneddoti della sua vita famigliare sono sempre curiosi e si leggono volentieri, ma mi aspettavo molto, molto di più.

Vediamo ora nel dettaglio gli argomenti trattati:
- pulizia della casa come prima cosa da fare
- benedizione del cuore (centro) della casa con i 4 elementi
- porte d'ingresso e finestre (vetri colorati, ghirlande e metodi di protezione interni ed esterni)
- decorare la casa con oggetti di recupero: come togliere da questi le eventuali energie negative e farli entrare in sintonia con la loro nuova sistemazione
- i segni astrologici, raggruppati secondo i 4 elementi e i colori che più si adattano alla casa (con lista dei colori e loro significati per l'utilizzo nell'arredamento)
- un capitolo sul Feng Shui: ora, non pretendo che spieghi approfonditamente quest'arte, che richiederebbe volumi interi e anni di studio, ma se vuoi dare qualche accenno in merito, almeno non dire idiozie! Ci sono alcune cose che sono semplicemente sbagliate, a partire da quando dice di mettere uno specchio (rotondo) in camera da letto, quando una delle regole base del feng shui (ma proprio BASE, eh) è "niente specchi in camera"! O perlomeno, non diretti verso il letto... Perciò: capitolo striminzito con scarse informazioni e perlopiù incorrette = potevi fare a meno.
- altari: decorarli in modo naturale
- un interessante capitolo su come migliorare lo spazio di studio/lavoro in casa - che sia un'intera stanza o solo un angolo dedicato
- un capitolo sulla cucina con una lista delle spezie più comuni e loro significati
- usare le tealights con erbe e oli
- poi c'è una serie di incanti con le spezie, ma ho le mie riserve su questo e più avanti nella recensione spiegherò il perchè
- accenni di tasseomanzia e piromanzia: anche qui sono proprio "accenni", ma al contrario di altri libri come "The Goddess is in the Details" di Deborah Blake dove ci sono tanti spunti che invogliano ad un approfondimento (con tanto di bibliografia), in questo caso sembra che l'autrice voglia per forza parlare di tutto ma senza avere veramente l'intenzione di metterci impegno. Il risultato è che ti da una manciata di informazioni con l'idea che "questo ti dovrebbe bastare".
- un capitolo sulle fate (come se non ne avesse parlato abbastanza in "Garden Witchery") *alza gli occhi al cielo*
- decorazioni naturali: buon capitolo, diviso per stagioni, con interessanti appunti sulle piante, più caratteristiche del periodo, folclore, i soliti incanti e qualche idea per decorare la casa, ma niente di eccezionalmente creativo
- piante per il portico e la terrazza e piante da interno: nozioni di base per la cura, significati e usi
- una bella fetta del libro è dedicata alla protezione della casa sotto vari aspetti
- utilizzando i 4 elementi come protezione: aria (acchiappasogni: a cosa serve, come crearlo, più un incanto per "ricaricarlo") e stranamente non fa alcun accenno alla diffusa pratica di bruciare la salvia; fuoco (naturalmente, candele: fa una simpatica distinzione fra i tipi di persone che preferiscono un tipo di candela piuttosto che un altro); acqua (acqua di sorgente più sale per purificare tutta la casa ); terra (cristalli: in particolare, parla dell'occhio di tigre)
- un rituale di protezione per quando serve "l'artiglieria pesante": evocare un guardiano astrale
- una semplice ma interessante "barriera protettiva" con l'elemento acqua, da usare quando si ha a che fare con una persona particolarmente negativa
- incanti per la prosperità con i 4 elementi, tra cui un esempio di "charm bag", argomento che aveva affrontato molto più approfonditamente in "Garden Witchery"
- qualche idea per le "dream board" che sarebbero come le inspiration board ma create con l'intenzione di raggiungere l'obiettivo a cui sono dedicate
- vendere e comprare casa
- felicità e armonia con i 4 elementi
- animali domestici: beh, in realtà parla esclusivamente di cani e gatti
- e infine torna nel "backyard" a parlare di alberi, come se proprio non ce la facesse a stare in casa.



Sembra che l'argomento di questo libro sia stato ispirato dal fatto che alcuni lettori di "Garden Witchery" avessero chiesto alla Dugan di dedicare un volume alla casa, e così facendo, di catturare anche l'attenzione di un pubblico che non ha un giardino e che magari vive in appartamento. Considerato quanti di noi non hanno la fortuna di avere un giardino, si può capire che sia un tema molto sentito e quindi con un grande potenziale. Purtroppo, però, sembra che per l'autrice sia difficile fare due cose: uscire dal suo giardino mentale e immaginare come si possa vivere in appartamento. Non riesce a capire qual è il limite tra dentro e fuori. Infatti per tutto il libro ho come avuto l'impressione che non avesse proprio voglia di stare in casa, visto che il filo del discorso sterzava continuamente verso il "fuori dalla porta", con il risultato che, paradossalmente, "Garden Witchery" (il libro sul "fuori") offre molti più spunti pratici per la casa rispetto a "Cottage Witchery" (il libro sul "dentro").
Come se non bastasse, anche quando riesce a stare "dentro", non dà molte informazioni interessanti e si fa scappare tante buone idee che avrebbero potuto rendere questo libro un vero "tesoro domestico". Mi basterebbe concentrarmi per un paio di minuti e ne uscirei con un elenco di argomenti che le avrebbero fatto vendere molte più copie. Qualche esempio?
Se in "Garden Witchery" parlavi di piantare certe erbe in giardino, perchè ora non hai colto l'occasione di dirci come e quando raccoglierle e come essiccarle, visto che è una cosa da fare in casa? Perchè hai tralasciato completamente la stanza da bagno a parte quel ridicolo incanto con la carta igienica? Il bagno è un luogo ideale per tutto ciò che ha a che fare con l'elemento acqua, e potevi sfruttarlo per dirci - che ne so - come fare dei saponi in casa incorporando le erbe precedentemente essiccate, o come sfruttare la vasca da bagno includendo sali e oli specifici.
Il terzo aspetto - e forse quello che mi ha dato più noia di tutti - è la valanga di incanti in rima che tira fuori quasi ad ogni pagina. So che l'autrice è wiccan e che a quanto pare i wiccan amano particolarmente le filastrocche... ma qui la faccenda le è proprio sfuggita di mano. Se potessi darle un consiglio, le direi di scrivere un libro apposito in cui dare sfogo alla sua vena poetica, ma di evitare di scartavetrare i maroni con le sue rime per ogni cosa, anche considerato che pure secondo lei la differenza tra una strega alle prime armi e una con un po' di esperienza è che la seconda si crea da sola i propri incanti. C'è di buono che probabilmente questa incanto-mania è stata passeggera o, comunque, ha imparato a tenerla a freno. Infatti sia nel precedente "Garden Witchery" che nel successivo "Natural Witchery" gli incanti ci sono, ma in quantità tollerabile.

In conclusione, questo per me è "Garden Witchery vol.2" e sto ancora aspettando un vero libro sulla casa. Anche se non sono proprio perfetti, ne ho già un paio nella mia libreria che battono questo qui, e sono "La casa magica" di Cunningham & Harrington, e il capitolo "Magia dalla cantina al tetto" tratto da "Il libro della strega moderna" di Ulrike Ascher.

3 commenti:

  1. Ho riletto più e più volte per capire se avevo letto male io...l'incanto della carta igienica giuro che mi mancava!!!
    Siccome mi fido dei tuoi gusti, aspetterò a leggerlo e mi orienterò verso altro...

    Ps: grazie per gli auguri ^_^

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  2. Io ho questo e seasons of witchery della Dugan. Per alcuni versi sono carini e piacevoli ma mi sembra che lei prenda tutto troppo all'acqua di rose e sia molto superficiale su tante cose. Ci sono degli spunti carini ma niente di più! Mi sa che proverò questi due libri che hai citato alla fine! Mi ispirano!

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  3. A me la Dugan piace per la sua chiarezza nei concetti e per il fatto che è un tipo pratico, però sì, a volte spara delle "americanate" che sono' difficili da mandare giù.

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