letture di gennaio (prima parte)

Celtic Lore & Spellcraft of the Dark Goddess
Invoking the Morrigan
di Stephanie Woodfield
voto: 5/7

Testo immenso e indispensabile per chi percorre il cammino celtico e in particolare quello della Morrigan. Interessante e approfondita la parte mitologica, anche se a tratti noiosa perchè ci sono mille "variazioni sul tema" e dopo un po' si perde il filo. Comunque si vede che l'autrice si è impegnata molto nella ricerca. 
Buone anche le meditazioni guidate, efficaci e non troppo lunghe. Abbastanza buona anche la parte rituale, sebbene non abbia molto amato i testi dei vari incantesimi ed invocazioni... e purtroppo le ricette per gli incensi sono per la maggior parte improponibili, data la difficoltà di reperire gli ingredienti: il sangue di drago qui non si trova neanche a pregare in cinese, e anche se si riuscisse a trovarlo, costerebbe uno sproposito. 
Ottima l'appendice con la pronuncia dei singoli nomi: chiunque conosca un minimo di gaelico - irlandese, scozzese o gallese che sia - sa bene che la pronuncia è una pigna nel c*lo, scusate il francesismo.
Adatto a chi ha un interesse vero e profondo verso la Morrigan... non per il semplice lettore: se si è solo vagamente curiosi, non si riuscirà a finire questo libro perchè è un mattone: in alternativa, c'è "Feast of the Morrighan" di Penczak, che devo ancora leggere, ma sfogliandolo sembra decisamente più abbordabile.





Practical Magic
di Alice Hoffman
voto: 3/7

Sappiamo tutti che in fatto di adattamenti cinematografici, "il libro è sempre meglio".
Ma per ogni regola, c'è un'eccezione: questo libro si aggiudica il premio per "unico libro nella storia del cinema che è 100 volte peggio del film".
"Amori e incantesimi", questo il nome del film in italiano, è uno dei miei film preferiti, se non addirittura il preferito in assoluto, e per anni ho desiderato leggere il libro perchè, appunto, "il libro è sempre meglio", quindi mi immaginavo una trama spettacolare. Già da un po' di tempo, però, ho notato che c'era "qualquadra che non cosa", perchè il libro in italiano era introvabile... mh, strano... e le recensioni erano mediocri. Ma io, cieca per via della bellezza del film, non ci ho dato peso.
Errore madornale.
La storia è diversissima rispetto al film, i personaggi sono piatti, insulsi e spesso odiosi: tanto odiosi quanto lo stile di scrittura dell'autrice, con le sue interminabili e melense descrizioni romantiche, termini che scadono nel volgare senza alcun motivo, e un odio per i gatti che secondo me ha appioppato a Sally ma in realtà è un suo problema... perchè il motivo di tutto quell'odio nella trama del libro non ha senso.
Non so cosa abbia spinto regista e sceneggiatori a prendere in considerazione un tale libraccio, ma evidentemente hanno saputo vederne il potenziale... come un architetto che si ritrova a dover ristrutturare una catapecchia per renderla una splendida villa: rendiamo grazie a loro. 
Sto per dire una cosa senza precedenti: lasciate stare il libro e guardatevi il film!





All god worshippers are mad
A little book of sanity
di J.P. Tate
voto: 1/7

Ogni tanto mi rilasso e mi lambicco il cervello leggendo qualche saggio sull'argomento religioso da un punto di vista ateo e scientifico. Ammetto di essere una grande "fan" del compianto Christopher Hitchens, ma anche di Dawkins, Dennett e Harris, insomma: i quattro nuovi cavalieri dell'apocalisse.
Ebbene... JP Tate, ai sopracitati non meriterebbe nemmeno di pulire le scarpe.
"All god worshippers are mad" è un libercolo (neanche 100 pagine) che trasuda arroganza e ignoranza da ogni parola. Parla di universi paralleli come se fosse un'idea assurda e campata per aria, quando invece ci sono ipotesi scientifiche sostenute da astrofisici di prim'ordine: Michio Kaku, giusto per dirne uno. Parla del dio abramitico paragonandolo a Babbo Natale senza sapere, o comunque senza specificare, da dove nasce la figura mitologica di quest'ultimo. E questo solo per fare due esempi (me li ero segnati, per la recensione, ma poi ne sparava talmente tante che non ho nemmeno più preso nota). Lo stile di scrittura è a dir poco irritante e le sue tesi sono così semplicistiche che io stessa, nonostante sia anti-teista convinta, vorrei dissociarmi da questo individuo e vergognarmi del fatto che faccia parte del "mondo" ateo.
Se si va a scavare un pochettino, si scopre che Tate ha scritto anche un libro chiamato "Il femminismo è sessismo", esponendo la sua opinione secondo cui la natura del femminismo è quella di opporsi alla parità dei sessi: ci sono due intere facciate di presentazione di questo libro alla fine di All gods..., e il riassunto che ne esce è allucinante, pieno di protervia e rancore verso le donne e di menzogne senza un filo logico: e questo lo si capisce già dal riassunto... figuriamoci che razza di schifo è il libro completo. Ma Tate, a parte questo, a quanto pare è uno scrittore di fiction... e speriamo che d'ora in poi non si discosti da lì.


4 commenti:

  1. Per fortuna che ho letto la tua recensione su "Celtic Lore & Spellcraft of the Dark Goddess" ! Era già da un po' di tempo nella mia wishlist di IBS ma non mi decidevo mai a comprarlo, perchè non essendo la mia tradizione mi sapeva fatica spendere 15 euro per un libro che mi incuriosiva soltanto e che poi non avrei mai utilizzato.
    Quindi grazie :) magari lo comprerò quando avrò finito tutta la lista di libri stra-super-iper-importanti che mi devo leggere... ma per adesso come hai detto tu meglio di no

    Mi hai incuriosita anche sul film :) adesso me lo vado a cercare in streaming perchè non l'ho ancora visto !!

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  2. guardalo, guardalo!! poi dimmi se ti è piaciuto ^_^ <3

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