THE OPPOSITE BOOK TAG


1.   Il primo libro nella tua collezione & Il tuo ultimo acquisto
2.   Un libro economico & Un libro caro
3.   Un libro con un protagonista maschile & Un libro con una protagonista femminile
4.   Un libro che hai letto velocemente & Un libro-mattone
5.   Una cover bella & Una cover brutta
6.   Un libro italiano & Un libro straniero
7.   Un libro sottile & Un libro spesso
8.   Un romanzo & Un libro di non-fiction
9.   Un libro romantico & Un libro pieno d’azione
10. Un libro che ti ha resa triste & Un libro che ti ha resa felice




 1.   Il primo libro nella tua collezione & Il tuo ultimo acquisto
"Favole e leggende" di Leonardo da Vinci è il primo libro che ho letto, quando avevo 3 o 4 anni. Ricordo nettamente che a 5 anni all'asilo avevo letto Il Corsaro Nero, quindi questo è precedente. Sono brevi favole con dei disegni meravigliosi... e a volte anche traumatizzanti: credo sia per colpa di questo libro che ora ho il terrore dei ragni... dopo aver visto quest'immagine agghiacciante:
(fate pure, cliccateci sopra per ingrandire l'immagine...) xD
"Curarsi con la scrittura" di Fulvio Fiori, invece, è l'ultimo acquisto, un usato preso su Amazon. Ho grandi speranze per questo libro: se è ben fatto potrebbe davvero essermi utile.




2.   Un libro economico & Un libro caro
Considerato che tre quarti dei miei libri sono usati e per molti di questi non ho sborsato un centesimo, qui con "libro economico" s'intende "libro nuovo pagato a prezzo pieno che è costato di meno". Non ci metterei la mano sul fuoco ma penso che sia la raccolta di Poesie di Emily Dickinson che ho preso l'altro giorno alla Giunti. Il più caro penso fosse stato "Io, la fame, l'aggressività" di Frederick Perls, ma ho deciso di scegliere il Manuale di medicina spagyrica perchè anche se l'ho preso usato, è stata comunque una bella botta di 18 euro... e nuovo ne costa 50. E' stato un acquisto d'impulso perchè, per coincidenza, in quei giorni mi stavo preparando per l'esame di erboristeria, che includeva le basi della spagiria, e non potevo lasciarmelo scappare. I libri delle "Tecniche nuove" costano un rene e un crine di unicorno ma almeno sono fatti bene, e quando mi capita di trovarli usati, non me li faccio mai scappare.




3.   Un libro con un protagonista maschile Un libro con una protagonista femminile
Ooohhh, qui ho potuto mettere uno a fianco all'altro i miei due libri preferiti IN ASSOLUTO. *tanto ammmoooore*
La trilogia de "Il Signore degli Anelli" di Tolkien, l'epicità assoluta, e un'assoluta sausage-fest, per dirla all'americana... xD Ma i pochissimi personaggi femminili sono talmente straordinari che sfido chiunque a lamentarsi.
Per il libro  con protagonista femminile, ero in dubbio fra "Le nebbie di Avalon" della Zimmer-Bradley (che adoVo) e "Bloodline" di Claudia Gray, per il nuovo canon di Star Wars. Alla fine ho scelto quest'ultimo perchè la protagonista è Leia e non c'è personaggio femminile più grandioso di lei. 




4.   Un libro che hai letto velocemente Un libro-mattone
"L'amico ritrovato" di Fred Uhlman, è uno di quei libri che si leggono tutto d'un fiato, sia per la sua brevità sia perchè è davvero difficile metterlo giù. Bellissimo. Ho trovato anche il seguito e non vedo l'ora di iniziarlo (lo so, dico la stessa cosa per talmente tanti libri che la sezione "non vedo l'ora" ha una lista d'attesa di almeno un anno xD).
Il libro-mattone che mi ci è voluto un anno per finire è "Perdurabo" di Richard Kaczynski, la giganorme biografia di Aleister Crowley. Non solo è interminabile, ma è anche scritta in caratteri minuscoli e anche se avessi voluto leggerla più velocemente, non avrei potuto, se non altro per non diventare più orba di quello che già sono.




5.   Una cover bella Una cover brutta
Qui non sono proprio riuscita a scegliere. Io AMO la grafica e le copertine curate nei minimi dettagli. Per me sono anche queste parte dell'opera d'arte che è al loro interno. Sono capacissima di non comprare un libro che vorrei leggere solo perchè la copertina è orrenda (sì, nuova edizione dei libri di Anne Rice, sto parlando di te). Nel caso della cover più bella non sono riuscita a scegliere fra "La foresta incantata" di Mary Stewart e "Avalon within" di Jhenah Telyndru (due libri belli fuori e stupendi dentro, per la cronaca). Quello della Stewart rispecchia il mio sogno di vivere in un piccolo cottage ai margini del bosco e accanto ad un laghetto. Quello della Telyndru, invece, oltre ad avere un font meraviglioso, usa anche uno dei miei dipinti preferiti (The Lady of Shalott) del pittore che amo di più al mondo: John William Waterhouse. Perfezione assoluta.
E ora veniamo all'incubo. Che non è neanche colpa dell'autore, perchè lui scrive da dio. Ma purtroppo "L'abbazia dei cento peccati" di Marcello Simoni è finito nelle grinfie della Newton e Compton e della loro famigerata collana "Gli insuperabili", di cui ho già parlato QUI e che ritengo essere un insulto al buon gusto. In questo caso, l'orrida grafica passa addirittura in secondo piano, rispetto alla scelta tamarra e gnurante di appiccicare l'alfabeto tebano sulla pergamena. Non ho ancora letto il libro, ma ho controllato, e la pergamena è scritta in latino, quindi non si capisce perchè mettere in copertina questa roba.




6.   Un libro italiano Un libro straniero
Marco Buticchi è uno che secondo i miei gusti non fa sempre centro, ma nel caso de "Il vento dei demoni", c'ha preso in pieno. E' un libro che adoro ed è anche uno dei pochi testi di autori italiani che possiedo... Per questo motivo è stato difficile scegliere il "libro straniero". Per me è una categoria troppo generica. Quindi ho deciso di scegliere non solo un libro di un autore straniero, ma anche in lingua e che parlasse di un altro paese. Ecco quindi "The Lore of Scotland: A guide to Scottish legends" di Jennifer Westwood e Sophia Kingshill. Anche questo era in corsa per il libro con la cover più bella (mi sa che dovrei farne un post a parte...^^)




7.   Un libro sottile Un libro spesso
"La fattoria degli animali" di George Orwell è senz'altro uno dei libri più sottili che ho. Quella nella foto è l'edizione inglese della Penguin che ho comprato una decina di anni fa quando vivevo a Bournemouth (attaccamento emotivo livello 9000).
...e "libro spesso" è un eufemismo per descrivere "Mondo senza fine" di Ken Follett... che ce l'ho da anni e devo ancora iniziarlo e spero di farlo prima di dimenticarmi quello che ho letto nei Pilastri della Terra, visto che questo è il sequel... anche se vabbè, si svolge qualche centinaio di anni dopo, quindi non credo sia indispensabile ricordarsi IPDT... male che vada mi guardo la serie TV per rinfrescarmi la memoria xD




8.   Un romanzo Un libro di non-fiction
"Un romanzo"? Alla faccia della categoria specifica... Ne ho scelto uno fra i migliori letti l'anno scorso: "La freccia nera" di Robert Louis Stevenson. Consigliatissimo a tutti... così come consiglierei a tutti di leggere "Dio non è grande di "Christopher Hitchens (che invece grande lo era, eccome). Ci manchi, Hitch 




9.   Un libro romantico Un libro pieno d’azione
Non amo i libri "romantici" e ne ho davvero pochi. Due dei miei preferiti sono "Orgoglio e pregiudizio" e "I ponti di Madison County". Qui ho scelto "I cercatori di conchiglie" di Rosamunde Pilcher, che in realtà è un libro di mia madre, che non ho letto, ma di cui ho visto  il film. Ok, ho barato. Fatemi causa xD
Uno dei libri "d'azione" migliori degli ultimi anni, secondo me è "Il libro del male" di James Oswald, autore semisconosciuto che vive in una fattoria in Scozia allevando pecore e scrivendo nel tempo libero. Questo è il secondo capitolo di una serie che purtroppo non è ancora stata tradotta in italiano a parte i primi due. 




10. Un libro che ti ha resa triste Un libro che ti ha resa felice
Non ricordo di aver mai frignato tanto leggendo un libro come quando ho letto "Il richiamo della foresta" di Jack London, che quindi si aggiundica il premio "libro triste".
Invece, per scegliere "un libro che mi ha resa felice" ho dovuto sputare pallini, perchè in tutti i romanzi c'è sempre qualcosa di intrinsecamente triste, nei saggi c'è poco da ridere, non leggo roba che fa sghignazzare l'italiano medio e quindi ho optato per un libro che, più che "felice", mi ha fatto sentire serena. "The Goddess is in the details" di Deborah Blake. Il suo miglior libro, senza ombra di dubbio. Un libro per neopagani con una certa esperienza (ebbene sì, la Llewellyn pubblica anche roba che non è per newbie). L'autrice è wiccan ma è una lettura piacevole anche per chi non segue quella via.

Nessun commento:

Posta un commento