apologia di una disposizione cromatica

Se fino a due settimane fa qualcuno mi avesse suggerito di disporre i miei libri per colore, avrei rincorso quell'ignobile essere con un forcone. "Pensi che le biblioteche avrebbero senso se i libri fossero catalogati in quel modo?" è sempre stata la mia risposta... una risposta da ex-bibliotecaria, in effetti, perchè questo è ciò che sono, e una volta che la Dewey ti entra in testa, non ne esce più. 
Ovviamente su questo non ho cambiato idea: a una biblioteca - o meglio, a qualsiasi collezione che conti migliaia di titoli - serve una catalogazione cazzuta. Non si scappa.
Ma per una media libreria casalinga - devo ammetterlo - la disposizione cromatica può avere un suo senso, e ora spiegherò il come e il perchè.
Tralascio le micro-librerie, perchè se hai in casa una cinquantina di libri in totale non ti poni nemmeno il problema di come sistemarli. Piuttosto, vorrei concentrarmi su un numero che va dai 500 ai 1500, su per giù, tipo la mia che si avvicina ai mille.

Perchè?
Essenzialmente è una questione di arredamento: disporre i libri per colore ha meno impatto visivo. Chi vive in spazzi ristretti si accorgerà subito della differenza. I miei si trovano tutti nello studio, una stanza stretta e lunga, tutt'altro che grande, dove sono riuscita ad inserire un armadio con quasi tutto il guardaroba, la scrivania con pc e stampante e ben cinque librerie. La differenza si nota subito...


...rispetto a prima...

Tutta la stanza sembra molto più ordinata. Ma un'altra cosa si nota subito: non ho messo assieme TUTTI i libri di uno stesso colore. Ci avevo provato ma no, questa sarebbe una pazzia e davvero sarei incapace di trovare quello che mi serve in sei scaffali di libri tutti bianchi!

Come?
Bisogna comunque dividere per categorie, ed è qui che entra in gioco la Dewey "annacquata". Per chi non fosse pratico di biblioteche, la Dewey è una delle classificazioni più comuni che permette di catalogare qualsiasi libro con facilità. Ci sono dieci grandi categorie all'interno delle quali ve ne sono altre, ma non voglio entrare nei particolari: in questo caso bastano le principali. 
Essenzialmente, quello che ho fatto è dividere i libri secondo questo metodo. Il risultato è che, per esempio, tutti i libri che riguardano le scienze (dalla biologia alla fisica...) sono stati messi assieme per poi formare un loro arcobaleno di colori. Ho applicato questo metodo per macro-sezioni, in modo da avere gruppi di 70-100 libri ciascuno per ridurre al minimo l'impatto visivo. Nel caso ci siano libri che non rientrano in determinate categorie, la sezione miscellanea diventa un'ottima soluzione: manuali, saggi e self-help possono rientrare bene in questo caso. Così facendo, si è liberi di creare sezioni a seconda della tipologia di libri che si possiede.




E i romanzi?
Quasi sempre la sezione più corposa nelle librerie casalinghe è quella della letteratura, che nella classificazione Dewey corrisponde alla sezione 800. La cosa migliore in questo caso è quella di mantenere l'ordine alfabetico (io uso lo standard, per cognome dell'autore, ma c'è chi preferisce usare il nome o addirittura il titolo del libro: dipende cosa vi rimane più in mente). Ma in questo caso si andrà a suddividere le "sezioni arcobaleno"  raggruppando alcune lettere. Ad esempio A, B e C andranno insieme, D E ed F e così via, mantenendo sempre un numero consistente. 


Ecco fatto. :)

Nessun commento:

Posta un commento