Hedge Rider: recensione

voto: 2/7


Come si può capire dal titolo, questo libro parla di Hedge Witchcraft, ma ci sono due modi di vederlo: con gli occhi di uno a cui piace la mitologia o con gli occhi di uno che quella mitologia la ritiene vera. Insomma, o credi che Odino sia un personaggio mitologico o credi che esista davvero. A seconda di come la vedi, questo libro avrà significati diversi.
Dal mio punto di vista, è un libro che parla di mitologia e folclore (principalmente nordico e germanico) e ha qualche spunto interessante. Tutto qui.
Ma andiamo con ordine: inizia con la definizione di "hedgerider", sottolineando che o intraprendi questo cammino o non dovresti nemmeno definirti "strega". Mh... ok, come ti pare... andiamo oltre. Continua partendo con la mitologia, descrivendo nei particolari i nove mondi della tradizione nordica.
Il terzo capitolo purtroppo inizia male, con una spiegazione sconclusionata e ripetitiva del significato di "Wyrd": infatti una pecca di questo libro è che l'autore non sa scrivere (e chiunque abbia trascritto il testo ha qualche problema di dislessia e di punteggiatura, perchè gli errori ci sono e danno un po' noia). Ad ogni modo... si continua con una descrizione degli elfi per poi arrivare ad uno dei punti chiave del libro, ovvero il personaggio di Frau Holle, con tutte le dovute modifiche del nome rispetto al luogo geografico. Frau Holle come dea del fato, del mondo sotterraneo e della terra, e anche come Signora delle Streghe. Questo capitolo è stato molto interessante, se non altro da un punto di vista antropologico.
Il capitolo successivo inizia con la morte e la rinascita secondo la cultura nordica e c'è un interessante parallelo con il concetto di "nirvana"; dopodichè inizia il racconto di Odino, dell'Yggdrassil, delle rune, di Sleipnir... citazioni dall'Edda e via dicendo...
Ecco, la parte più particolare del libro arriva ora, quando parla dello Stang, dei trance journeys, delle tre tecniche per invocare la trance (soffermandosi soprattutto sull'uso delle piante per infusi, decotti e unguenti), e come ultima parte interessante - sempre associata a questo tipo di "viaggi sciamanici" - ci dà un capitolo sui mutaforma, all'interno del quale cita per un paio di volte i benandanti (essendo friulana, non potevo che esserne piacevolmente sorpresa).
Purtroppo per me - e per chi come me pensa che Odino e Frau Holle siano mitologia - il libro finisce in picchiata con "l'incantesimo del biancospino" quando capisci che l'autore è fermamente convinto dell'esistenza dei due sopracitati, del mondo sotterraneo e di tutto l'ambaradàn che ne segue e ti dice con tono saccente che "se non credi in quello che c'è in questo libro, o in qualsiasi altro buon libro che tratti di Seidr, stregoneria tradizionale o sciamanesimo germanico, non sprecare tempo a provare (questo incantesimo)". Una snobbata per nulla necessaria perchè l'avrei capito da sola che quello che segue non è un rituale che fa al caso mio: non serve essere spocchiosi.
Siamo quasi alla fine e se ne esce con un breve capitolo sul "matrimonio sacro", anche questo spiegato proprio male e di fretta come se gli scappase d'andare in bagno, e qui tira anche in ballo incubi e succubi, ma approfondendo talmente poco che poteva tranquillamente fare a meno.
Infine, giusto per dare un esempio di un libro che parte alle stelle e finisce alle stalle, ti fa un esempio di un rituale di introduzione alla (sua versione della) Hedge Witchcraft, in cui ti ripete più volte che una volta che l'avrai fatto non potrai più tornare indietro (quale sventura potrebbe avverarsi se lo facessi, non è dato sapere).
Le ulteriori 33 pagine di appendice sono insignificanti.

In conclusione, questo libro non è necessario. Se vuoi conoscere la mitologia nordica e germanica ci sono altri testi sicuramente più completi e scritti meglio. Se vuoi capire cosa sia la Hedge Witchcraft di tradizione nordica, credo che anche in questo caso ci sia di meglio in giro; non l'ho ancora trovato... semplicemente lo spero, perchè se questo fosse il top staremmo messi piuttosto male. 

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