libro brutto, ti butto



Ho passato gran parte della vita sforzandomi di finire ogni singolo libro che iniziavo, anche quando mi annoiava, o ne detestavo lo stile, o semplicemente volevo leggere altro. Anni di noia, pena e frustrazione, quando in realtà la lettura avrebbe dovuto essere solo un piacere.
Finchè un giorno qualcosa è cambiato... e mi piacerebbe tanto ricordare il libro che fu per me l'ultima goccia: doveva fare proprio schifo ai porci! Qualcosa è cambiato, dicevo, e mi sono improvvisamente chiesta "ma chi me lo fa fare?"
Lo ammetto: i primi libri "interrotti" mi hanno fatto nascere sensi di colpa, ma una volta che ci prendi la mano, passano anche quelli.
Ho imparato a leggere in modo attivo. Fino a quel momento la mia lettura poteva essere definita passiva, perchè pensavo di dover per forza ingollare ogni singola parola fino alla fine. Ora no. Ora se mi annoio, se alla domanda "mi interessa dove sta andando a parare la storia?" la risposta è no, se l'autore scrive da cani tanto da farmi alzare gli occhi al cielo, non c'è nulla che mi trattenga dal mollare quel libro.
Continuare a leggere per forza sarebbe come sforzarsi di stare ad ascoltare il monologo di un tizio che ti racconta la sua vita, di cui a te non frega proprio nulla.
E non è tutto: io quel libro lo considero comunque come "letto". Perchè un'opinione me la sono fatta.
Quindi, quei 120 libri letti l'anno scorso? Certo che non li ho finiti tutti! Saranno almeno 20 quelli che ho cestinato, probabilmente anche più. E ne vado piuttosto fiera perchè
1) voglio leggere solo libri che mi piacciono (ma ti pare?)
2) ce ne sono talmente tanti che non ho tempo da perdere con quelli brutti
3) scegliere è emanciparsi da quella mentalità scolastica che ci è stata inculcata secondo cui bisogna finire anche quello che non ci piace. Non c'è un esame, alla fine: rilassati!
Che sia per questo che in Italia si legge poco? Forse siamo tutti succubi di quest'idea della lettura come dovere? Bah...

Comunque, dicevo... lo considero letto e non degno di essere ammesso in via definitiva nella mia libreria: non lo tengo, e ho un'ottima ragione per disfarmene.
Sono ossessionata dalla mia libreria. Dev'essere impeccabile. Nei momenti di stress mi piace sedermi sulla scrivania e guardare gli scaffali. Mi calma. (Ossessiva? Io??)
Ecco perchè nella mia libreria ci sono esclusivamente due categorie di libri: quelli che mi sono piaciuti e quelli che devo ancora leggere. Questo perchè scorrendo i titoli ho solo due reazioni: il ricordo piacevole di un libro che ho amato, e l'emozione e l'aspettativa alla vista di uno che devo ancora aprire.
Per me, tenere un libro brutto significherebbe rivivere emozioni negative ogni volta che lo vedo.
Assurdo.
Per fortuna vivo in una regione dove vendere e acquistare libri usati è abbastanza semplice. Liberarmi dei libri brutti diventa, così, un doppio piacere: me li tolgo dai piedi per non vederli più e allo stesso tempo ci ricavo qualcosa per comprarne altri.
E' un circolo vizioso.
Non cominciate o è la fine.
Scherzo...
ma neanche tanto...
E' comunque meno dispendioso che collezionare scarpe.

Ma sto divagando ancora... il punto è sentirsi liberi di buttare un libro brutto. Una volta passato il primo periodo in cui ci si vergogna come ladri, si scopre un nuovo modo di leggere.

A meno che a uno non piaccia il trash e vada consapevolmente ed impavidamente incontro al peggio del peggio.

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